
La nostra storia
La Sartoria Modolo nacque nel 1962, a Orani, un paese nel cuore della Sardegna, in provincia di Nuoro.
Il suo fondatore fu Paolo Modolo, colui che la passione per la sartoria la coltivò sin da bambino, quando iniziò a fare l’apprendistato “a retribuzione zero” presso le sartorie del paese.
Come raccontò più volte: «si andava a lavorare alle 8 e si rientrava non prima delle 10 di sera».
In seguito iniziò a lavorare nella miniera di talco vicina al paese alternando quest’occupazione alla sartoria che non abbandonò mai.
A 49 anni, lasciata la miniera, decise di ritornare a tempo pieno con suo figlio e suo nipote in sartoria, così ebbe l’idea di rilanciare un settore che, nel frattempo doveva fare i conti con le produzioni in serie.
Fu quindi per lui l’inizio di una nuova sfida in cui l’innovazione e l’estro artistico si fusero con l’arte sartoriale e la tradizione.
Paolo Modolo, venne denominato nel corso degli anni il “re del velluto” perché nella sua bottega si realizzavano (e si realizzano tutt’ora) in primis abiti in velluto, tessuto tradizionale dell’abito sardo da pastore, composto interamente da tale tessuto.
L’idea di Paolo Modolo era proprio quella di preservare, riscoprire e far conoscere l’identità sarda tramite la sua sartoria.
L’abito in velluto, utilizzato nei tempi remoti dal pastore barbaricino, era realizzato in due sole varianti di velluto nero o marrone: a coste larghe per la campagna ed a costine talmente sottili da sembrare quasi liscio per le altre occasioni.
La sartoria utilizza dei tessuti di alta qualità, “Duca Visconti di Modrone” per i velluti, e per tutto il resto i tessuti “Ermenegildo Zegna”, la cui vendita è riservata esclusivamente alla medesima sartoria di Orani.
Uno dei primi clienti del sarto Paolo Modolo fu il pittore- scultore Costantino Nivola, che a 19 anni pagò un vestito con un quadro dedicato: “S’arte tua pro s’arte mea”.
«La prima sfilata, la organizzai a Su Gologone», esordì Modolo durante un’intervista, «dove portai in passerella giacche e calzoni dalle fogge antiche. Da quel momento, il lavoro non mancò mai».
L’evento risalente al 1996 puntò i riflettori su un tessuto dalle tante anime in cui tradizione e innovazione potevano coesistere così come i colori più vivaci, fu un grande successo per far conoscere il brand e il suo fondatore.
Inoltre il sarto disse durante un’altra intervista: «Cossiga fu fondamentale per la mia notorietà al di fuori dall’Isola, sia tra i politici sia tra sindacalisti e intellettuali, uno dei momenti più importanti della mia carriera fu proprio quando nel 1997 andai a Palazzo Madama a consegnare l’abito a Francesco Cossiga, allora era l’unico abito in velluto indossato nel Parlamento italiano».
Dopo l’apertura della sua sartoria, Modolo incitò la riapertura di oltre quindici sartorie della Barbagia, chiuse precedentemente per la scarsa richiesta.
Nei primi ‘2000 ebbe inizio anche la lunga stagione di sfilate annuali, con appuntamento fisso sul Monte Gonare. La “Moda di Modolo sul Monte Gonare” si svolgeva in notturna e accostava l’arte della creatività in Sardegna, al chiaro di luna che illuminava quei luoghi così ricchi di fascino e poesia.
Tra i clienti della Sartoria Modolo si possono ricordare personalità come Maria Lai, Piero Pelù, Salvatore Niffoi, Dori Ghezzi, Vittorio Sgarbi e molti politici sardi.
Il suo fondatore, venuto a mancare nel gennaio 2024, amava tanto la definizione di “mastru e pannos”, perché per lui parlare attraverso un vestito significava rendere meno sfuggente il concetto di identità: “indossare’ è una traccia di appartenenza, un puro atto di comunicazione".
Oggi, la Sartoria Modolo è rinomata a livello internazionale per i suoi abiti su misura, tanto per uomo quanto per donna, con una particolare attenzione alle creazioni per cerimonie e sposi.
La gestione familiare della sartoria garantisce una continuità nella qualità e nell'attenzione ai dettagli che ha sempre caratterizzato il brand.
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